Svarianze
In onore di Livia Borsi
Livia Borsi, operaia di Sestri
madre di tre figli, combattente partigiana
arrestata con tuo marito, Luigi Rossi
il 5 giugno 1944
seviziata dalla rabbia fascista
che pretendeva di sapere perché
tu così semplice lottassi con tanta fede
per un mondo libero e giusto
deportata in Germania il 10 ottobre
internata nei tristi campi
di Ravensbruck e di Oranienburg
affamata, percossa, resa sterile
gli aguzzini nazisti credettero
di far di te un numero per il macello
di strappare dalla tua carne l’istinto di madre
e dal tuo cuore indomito ogni anelito di libertà.
Liberata il 2 maggio 1945 dall’Armata Rossa
tornasti alla tua Sestri, e dai compagni sapesti
del tuo uomo, martire partigiano
arso vivo nei forni di Flossenburg
e di tua figlia Adele – di 14 anni! –
che seguendovi sulla via della lotta
cadde eroicamente in battaglia
il 29 marzo 1945
combattendo contro i nazifascisti
con i partigiani della Brigata Anzani.
Livia Borsi, per tanto eroismo
per tanto dolore non hai chiesto niente:
sei tornata operaia tra operai
umile e semplice come e più di prima.
Ma noi sappiamo quanto ti dobbiamo
e qui, insieme, ti vogliamo dire
che il tuo sacrificio non è stato vano
che i tuoi morti sono i nostri morti
che noi, madre oltraggiata, siamo tutti tuoi figli
pronti a combattere, oggi come ieri
finché non venga un mondo migliore.
Mio testo per una pergamena consegnata a Livia Borsi il 25 luglio 1965 a Sestri Ponente
in occasione di una cerimonia celebrativa per il ventennale della Resistenza.